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La sicurezza

Quando si decide di fare una gita in montagna, occorre valutare alcuni aspetti:

  • il tracciato e il dislivello: devono essere alla portata di tutti i partecipanti, prima di tutto quelli più “deboli, come i bambini o persone poco abituate ad andare in montagna

  • la preparazione di tutti gli escursionisti: se non si è allenati è meglio cominciare con una meta tranquilla

  • la stagione e le condizioni meteo: come indicato spesso nelle schede itinerari, i percorsi possono cambiare notevolmente il grado di impegno richiesto secondo la stagione: la neve e soprattutto il ghiaccio non solo allungano i tempi di percorrenza e l'impegno richiesto, ma possono rendere pericolosi anche percorsi normalmente quasi banali. Si veda a questo proposito la scheda “andare d'inverno”. Anche la quota media dell'escursione ha la sua importanza in relazione alla stagione: molti dei percorsi sulle Prealpi, ad esempio, si sviluppano a quote piuttosto basse e all'interno di boschi che in estate risultano molto caldi e molto umidi, ma sono perfetti per le stagioni intermedie. Viceversa in alta quota possono rimanere chiazze di neve o tratti ghiacciati, se in ombra, fino a primavera inoltrata.

Un altro fattore da considerare nel cambiamento delle stagioni è la durata delle ore di luce e l'escursione termica: in autunno le giornate si accorciano e bisogna valutare correttamente il tempo a disposizione. Sia d’inverno che d'estate è buona regola partire presto la mattina: d'inverno infatti il rischio valanghe aumenta con il passare delle ore e l'aumento delle temperature ed è dunque massimo nelle prime ore pomeridiane. A quell'ora si dovrebbe già essere sulla via del ritorno. In estate invece, con nel corso del pomeriggio, l'accumulo del calore e dell'evaporazione favorisce la formazione di nubi temporalesche (cumulonembi) e quindi sono probabili dei temporali nel pomeriggio. Si veda anche la scheda “Il meteo”

 

Comunque anche quando si è considerato tutto … l’imprevisto può essere sempre dietro l’angolo: il sentiero diverso da come ce lo aspettavamo, il fisico che quel giorno non risponde come al solito, lo zaino pesante. 

 

 rinunciare non è da deboli, ma è l'unica scelta intelligente, per evitare guai seri:

non è la montagna che uccide,

ma la stoltezza dell'uomo,

che non ne legge i segnali.

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