SAvogno e Dasile
partenza: Villa di Chiavenna
carta: Kompass n° 92. Chiavenna e Val Bregaglia
da Milano: SS 36 dello Spluga (Superstrada Valassina), superando Colico e il bivio a Fuentes, in direzione Chiavenna (alla fine della superstrada tenersi sulla corsia di destra; indicazioni). A Chiavenna superata la prima rotonda (pastificio Moro sulla destra) alla seconda seguire la strada principale che piega a sinistra e alla rotonda successiva prendere l'uscita a destra in direzione Maloja (SS 37 del Maloja). Superare Borgonuovo e Piuro, con la cascata dell'Acquafraggia sulla sinistra, fino a giungere a Villa di Chiavenna. Ampio parcheggio alla fine del paese sulla destra.
segnavia: B23
dislivello: 300 m tempo: 1h30'
acqua: si
descrizione: attraversata la strada salire l'antica scala che a sinistra porta nella parte più antica del paese di Villa. Raggiunta nuovamente una strada asfaltata seguirla verso destra; in breve si raggiunge la località Crotti di Motta (campo giochi, ristoro, fontana e campo sportivo). Seguire la mulattiera tralasciando la svolta a destra poco sopra il campo sportivo. Giunti a un bivio prendere la strada a destra. ATTENZIONE. Attualmente (gennaio 2021) il sentiero di destra (cosiddetto panoramico) è transennato a causa di una caduta massi di più di un anno fa). La gente del posto lo utilizza ugualmente ma va tenuto presente che lo si fa a proprio rischio e pericolo. E' indicata una deviazione proseguendo sulla mulattiera a sinistra in discesa. Il percorso in questo modo resta tutto su mulattiera ma si allunga in quanto scende di quota, incontra delle baite e poco dopo riprende a salire sulla destra (cartelli).
Descrizione della strada panoramica, attualmente interrotta. Dal bivio di cui sopra con mappa ed indicazione del punto dove ci troviamo, prendendo a destra, il percorso si fa più stretto e prosegue tra betulle e castagni alternando tratti in piano e tratti in salita più decisa, spesso a gradini e giunge a un ampio tornante di una larga strada sterrata. Il sentiero prosegue dall'altra parte, nel bosco, ma si può anche proseguire per la sterrata. Superato il bivio con il sentiero B24 che sale da S. Croce e una cappella dedicata al Sacro Cuore, il percorso con una leggera discesa porta al paese. Il rifugio Savogno si trova dall'altra parte rispetto al punto di arrivo in paese. Proseguendo oltre al rifugio si scende al torrente Acquafraggia (interessante sega idraulica poco sopra sulla destra), lo si attraversa su un ponticello e si risale dall'altra parte verso Dasile (m. 1032), che si raggiunge in 20 ' di semplice cammino, posto in posizione estremamente panoramica.
n° utili e punti di appoggio: a Savogno c'è un rifugio sempre aperto, 0343 34699, rifugio@savogno.it, www.savogno.it., www.savogno.it.
Crotto del Fuin (furetto) presso la cascata dell'Acquafraggia: 0343-36595– 348.8445161 con posti al coperto e all'aperto. Soprattutto d'estate meglio prenotare. Molti tuttavia sono i crotti nella zona.
Palazzo Vertemate aperto da apr. a ott., 10-12 e 14.30-17.30; intero 6€, ridotto 4€.
Mulino Bottonera dal 10 giu. al 15 sett., aperto tutti i giorni 15-18, tranne il martedì; dal 7 aprile al 10 giugno e dal 15 sett. Al 1 nov. aperto sab, dom. e festivi 14.30-17.30. Intero 2€, ridotto (compreso famiglie di 4 o più persone) 1€. Consorzio Turistico Valchiavenna.
note e osservazioni: di fronte al parcheggio anche una strada asfaltata porta fino ai crotti di Motta, dove però il parcheggio è un po' più limitato. Un altro percorso a piedi, più interessante, ma con un dislivello maggiore (m. 630) parte dalla cascata dell'Acquafraggia (svolta ben indicata a sinistra sulla strada principale a circa 2,5 km da Chiavenna- Parcheggio). Dal parcheggio un sentiero sulla destra porta a Sarlone da cui parte (sinistra - indicazioni) la mulattiera per Savogno, selciata e gradinata (2886 gradini) tra ciliegi e castagni. In località Stalle di Savogno si incontra una fontana a tre vasche; da qui inoltrandosi a destra tra le baite si può visitare, in un edificio evidentemente diverso dagli altri, un torchio del 1706. Tornati alla fontana, proseguendo a sinistra e tenendosi a destra ai due bivi successivi si raggiunge Savogno. Un'alternativa più avventurosa sempre dalla base della cascata, spostandosi un po' a destra si possono seguire le indicazioni per il sentiero panoramico, che sale molto a ridosso della cascata con scale e passerelle metalliche, che può risultare scivoloso se bagnato (prestare attenzione soprattutto in discesa) e impressionante se si soffre di vertigini (ci sono tuttavia i corrimano ed è stato messo in completa sicurezza. Più consigliabile in salita.
Entrambi i paesi ora sono quasi disabitati (a Savogno resistono 4 o 5 residenti) e si sono - per ora - salvati dall'abbandono solo grazie al turismo e all'escursionismo. Ora le antiche baite sono in parte ristrutturate soprattutto dai valligiani ed utilizzate come seconda casa. Di fondamentale importanza per la ripresa del borgo, vero e proprio presidio contro la scomparsa definitiva, è stata anche l'apertura del rifugio nella ex scuola elementare. Interessante anche la sequenza ordinata di fienili sul pendio di fronte al rifugio e nettamente separati dal borgo. Il periodo migliore, per i colori e la nitidezza dell'aria è senz'altro l'autunno, senza contare la presenza dei castagni … Le cascate dell'Acquafraggia (dal lat. aqua fracta, ossia rotta, spezzata), già ricordate dal Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico, Riserva Naturale dal 1984, sono ora anche Monumento Naturale.
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Meriterebbe una giornata tutta per lei anche la visita di Chiavenna: un centro storico pedonale, con palazzi del XVI e XVII secolo lungo via Dolzino, il Mulino Bottonera, dell'ex pastificio Moro, nella zona artigianale lungo il torrente Mera, che alimentava gli opifici (oltre ai mulini, birrifici, una cartiera, un maglio, due fabbriche di ovatta), il Palazzo nobiliare Vertemate-Franchi del Cinquecento fuori paese verso Villa di Chiavenna, il parco delle Marmitte dei Giganti. A settembre, nel secondo week end, si svolge annualmente la sagra dei crotti. Durante l'avvento, invece, il comune di Villa organizza in una delle sue frazioni (sempre diversa) un presepe con personaggi a grandezza naturale in abiti tradizionali impegnati nei lavori e nelle attività caratteristiche. E' anche l'occasione per visitare antichi edifici, come una stube o il torchio del 1600 nella località Ponteggia bassa (edizione 2021-22)