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Ma come fa? ...la pietra pendula

partenza: Torno (Co) sponda orientale del ramo di Como.

carta Kompass n 91, Lago di Como, lago di Lugano

da Milano: raggiungere Como tramite statali o autostrada A9  e seguire le indicazioni per Bellagio, che portano ad imboccare la SS 583 lungo la sponda orientale del ramo di Como. Passata Blevio, proseguire sulla statale senza svoltare; poco dopo una galleria (la galleria di Torno) si entra nel paese e si trova ben presto (subito dopo una banca) sulla destra la piccola Piazza Caronti. Bar sulla piazza.

Parcheggio abbastanza limitato su Piazza Caronti, altrimenti proseguire sulla statale per 50 m. sulla sinistra ampio parcheggio scoperto, gratuito, a due piani.

segnavia: rosso dislivello: 350 m.

tempo: 1 h a Montepiatto

acqua si (Piazza Caronti e Montepiatto)

descrizione: la maggior parte delle descrizioni di questo itinerario partono da Largo Alpini, a monte di Torno, che si può raggiungere anche in macchina, seppure per vie erte e strette. Largo Alpini si raggiunge percorrendo tutta via Tridi; in alternativa da piazza Caronti prendere via Tridi (cartelli all'imbocco che indicano anche la Strada Regia), tenere la destra girando attorno al parco giochi e imboccare via Scilonico (seguendo la Strada Regia in direzione di Blevio). Svoltare a sinistra, seguire un viottolo chiuso a destra da una rete; prendere la prima svolta a sinistra, poi subito di nuovo a sinistra, indi a destra, seguendo una stradicciola chiusa da un muro di contenimento a sinistra e con un corrimano. Alla fine di questa mulattiera c'è un bivio ben riconoscibile sotto un albero sporgente dal versante del monte. Qui girare a sinistra, alla fine della scalinata, all'altezza di una cappella, si incrocia la mulattiera proveniente da Largo Alpini (mulattiera della Val di Corno). Imboccarla verso destra. Poco dopo, a un altro bivio, tenersi a sinistra. Risalire la mulattiera lastricata che alterna salite costanti a basse e larghe scalinate, tralasciando qualsiasi sentierino che si inoltra nel bosco. Tra i viottoli del borgo è facile mancare una svolta e non ritrovarsi più con le indicazioni. Si può chiedere alla gente del posto, se si trova; in alternativa andare sempre verso monte e tendenzialmente verso destra (sempre che la svolta a destra non vada verso valle). Ci si ritroverà comunque, passando per altre stradine, sulla mulattiera principale. La mulattiera sale a curve e con una pendenza costante nel bosco misto (vi sono anche dei castagni) toccando delle abitazioni isolate, alcune risistemate (ve n'è una con una pianta di tasso maschio), altre no (ad esempio la diroccata Ca' di Biss con resti di un affresco). Dopo un'ultima abitazione un po' nascosta all'interno, si arriva a una palina segnaletica: il “centro” di Montepiatto è lì a pochi minuti. Proseguendo per la mulattiera principale si trovano le indicazioni per la Pietra Pendula: in mezzo al paese svoltare a sinistra presso una fontana (cartello), uscire dal groviglio di case (destra e poi sinistra, cartelli), riprendere la mulattiera in direzione nord e seguirla per circa 10 min, fino a un bivio (rubinetto d'acqua): la strada di sinistra scende, mentre a destra è già visibile la chiesa di S. Elisabetta, già parte di un convento del XVI sec. Giunti sul piazzale, molto panoramico e provvisto di panche di legno e pietra, sulla sinistra parte il sentierino che in meno di 10 minuti conduce alla Pietra Pendula (cartello presso una grande croce in ferro). Si costeggia il terrazzo della chiesa; al bivio si gira a destra (cartello) salendo alcuni gradini naturali, giungendo in una bella radura; si prosegue sulla sinistra e alla fine della radura si svolta di nuovo a destra (cartello), scendendo nella piccola radura dove, sulla destra, si trova la cosiddetta Pietra Pendula, un altro masso erratico in ghiandone, proveniente dalla Val Masino, poggiato su un basamento di calcare, successivamente lavorato, così da dare l'impressione generale di un grosso fungo in equilibrio precario. Per rientrare a Torno, oltre alla strada di salita, si può percorrere la strada di Cavallo che si imbocca dall'altra parte del paese: tornati sulla strada principale di Montepiatto proseguire a sinistra (noi siamo venuti da destra) e portarsi in brevissimo alla fine del borgo; seguire i cartelli per Piazzaga, Negrenza, massi-avello portandosi su una nuova larga strada, alla fine della quale un bivio ben segnato indica a destra per Piazzaga e a sinistra per Torno. Questa è la strada carrozzabile (con permesso solo per chi ha case o terreni a Montepiatto) ed è anche piuttosto ripida, per quanto non presenti difficoltà. Per passare il tempo e riposare le ginocchia se si decide di scendere di qua, in autunno si possono raccogliere castagne.

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n° utili e punti di appoggio: Trattoria Crotto Montepiatto, aperto nei fine settimana (gli altri giorni per gruppi su prenotazione; conviene sempre telefonare per accertarsi dell'apertura). Tel 338.39.11.236 Renato; 338.95.07.634 Maurizio

www.montepiatto.it

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note e osservazioni: Torno è Bandiera Arancione del Touring, riconoscimento per i piccoli borghi, in considerazione della loro valenza storico-culturale, della cura per la ricettività e verso la tutela dell'ambiente e del paesaggio.

 

A Caraniso si può arrivare anche in macchina per una strada asfaltata ma un po' ripida. Qui sul piazzale si trova un masso-avello, ossia una antica sepoltura ricavata scavando un masso di granito (trovante) trasportato dal ghiacciaio dell'Adda durante l'era quaternaria. Questa tomba, lunga 175 cm. è chiamata Il Mass, ma non è l'unica della zona. Torno e le sue frazioni sono anzi famose per la presenza di questi resti archeologici. Montepiatto è ora abitata solo nei fine settimana e in estate, dato che le case sono state sistemate a seconda casa.

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Prosecuzioni: dal parco giochi sale nel bosco il sentiero che porta in un'ora a Castel d'Ardona e in un'ora e mezza alla Baita Carla, lungo la Dorsale del Triangolo Lariano (cartelli). Proseguendo invece sulla strada da cui siamo arrivati, attraversato il borgo in pochissimo tempo, un cartello indica a destra la prosecuzione per Piazzaga – Negrenza (ruderi) e i massi – avello. (vedi it. successivo). Un'interessante alternativa per allungare la gita è percorrere la mulattiera ben segnata per Piazzaga e di lì ridiscendere a Torno (da Montepiatto a Torno via Piazzaga calcolare circa 1.30 senza la visita ai massi-avello)

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La pietra pendula, masso erratico con basamento rinforzato dall'uomo
La mulattiera che sale a Montepiatto
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